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Ci sono voluti sei anni per realizzare quest’opera che rende omaggio alla terra come portatrice di vita, da cui si ricava quell’humus capace di generare ottimi prodotti naturali e straordinari vini.
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L’idea del maestro Arnaldo Pomodoro si traduce in architettura grazie all’opera di due architetti, Giorgio e Luca Pedrotti, per realizzare una cantina in Umbria, nel cuore d’Italia, in una tenuta di 30 ha di proprietà della famiglia Lunelli da tre generazioni alla guida delle Cantine Ferrari.
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La prima impressione è quella di una grande sfera interrata, come quelle che lo hanno reso famoso in tutto il mondo, che rivela la sua complessità scultorea come un oggetto innaturale eruttato dalle profondità o attratto dal cielo, come un segno delle forze ctonie della natura.
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Da vicino assume una valenza antropomorfa e diviene il carapace di una tartaruga che come dice lo stesso Pomodoro è “simbolo di stabilità e longevità che, con il suo carapace rappresenta l'unione tra terra e cielo".
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Un carapace con dodici appoggi a terra per la struttura interna in legno lamellare che forma un sistema ad semiarchi rivestito esternamente in rame e solcato da crepe che restituiscono l’immagine della terra e di un campo arato.
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Internamente la cupola acquisisce una forza scultorea, che evoca l’allestimento della Sala d’Armi del Museo Poldi Pezzoli di Milano, assumendo una forma tridimensionale con elementi che emergono e si intersecano secondo il linguaggio usuale dell’artista.
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Una struttura scultorea realizzata direttamente dal Maestro impiegando intonaci con una miscela di rame al 90% realizzata insieme a Dialmo Ferrari e in collaborazione con l’architetto Barbara Ballestreri che ha curato il sistema di illuminazione.
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Al centro del grande spazio, a pianta ellittica di 35x28 metri, un grande arredo che include la scala a spirale, che si collega con la barricaia al piano sostante interrato, con cucina ed accessori per l’ospitalità dei visitatori o eventi.
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Uno spazio aperto al paesaggio ricamato dai vigneti con un intervento paesaggistico, progettato da Ermanno Casasco già collaboratore di Pomodoro nella sistemazione di una Piazza a Lampedusa nel 1988, valorizzando l’intorno con la piantumazione di essenze locali che assumono colorazioni diverse al cambiamento delle stagioni.
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Il grande “dardo” vicino al “carapace”, è una struttura con pannelli di fiberglass alta 18 metri che si staglia su terreno come un totem nel paesaggio e come un riferimento per chi si avvicina alla proprietà per immergersi in una tenuta di 30 ha dove si produce ottimo Sagrantino di Moltefalco.
Location: Bevagna e Montefalco, ItalyProject: Arnaldo PomodoroArchitect: Giorgio e Luca Pedrotti Landscape: Ermanno CasascoStructure: Studio ing. Fausto RossiClient: LunelliYear: 2012